L’offerta di Welfare è stata arricchita con servizi che offrono aiuti economici, tra cui il rimborso delle bollette, i buoni carburante e il pagamento del riscatto della laurea tramite il Conto Welfare, la portabilità del mutuo a condizioni agevolate per i dipendenti, la rateizzazione senza interessi degli acquisti effettuati con la carta Flexia e uno sconto del 50% sulla polizza My Care Family. In aggiunta, a dicembre è stato accreditato in Conto Welfare il bonus inflazione, un’erogazione straordinaria welfare di 800 euro per garantire un immediato recupero del potere d’acquisto, tramite rimborsi bollette, buoni spesa e buoni carburante.
Si propone inoltre di conciliare la sfera professionale con quella privata, offrendo flessibilità e iniziative di caring per le persone, le famiglie e le comunità, tra cui: Spazio per Te, un nuovo servizio di consulenza e ascolto psicologico, Prevenzione per Te, Uni.C.A., una campagna di check up e webinar in tema di prevenzione primaria, nonché percorsi di orientamento studio/lavoro per assistere i figli dei dipendenti nella scelta del loro percorso futuro. L’offerta mette le persone al centro, valorizzando nuove competenze e favorendo un ambiente di crescita e creazione di valore puntando sulla formazione. Per esempio, il programma Rendere visibile l’invisibile ha come scopo di fare luce sulle disabilità invisibili, e i Welfare Talks sono finalizzati ad approfondire i problemi quotidiani che i dipendenti devono affrontare sia a livello personale che professionale
Un' intervista a:
Fabio Giordani, Small Business Assistant, South of Lazio (Central Italy)
Quale significato assume Welfare Reconnect per UniCredit?
Fabio Giordani,
Small Business Assistant, South of Lazio (Central Italy
Credo che per UniCredit il progetto Welfare Reconnect significhi riconnettersi con le nostre persone, metterle in primo piano e garantire la loro realizzazione nel relativo contesto sociale, promuovendo relazioni di lavoro sane, sostenendo la loro formazione costante o creando un legame efficace con la comunità alla quale appartengono.
Per un’azienda come UniCredit, la decisione di integrare pienamente un individuo nel suo ambiente lavorativo e sociale significa prestare attenzione alle sue esigenze, offrendo un supporto dedicato e assicurandosi che si senta parte di qualcosa di più grande, considerando il profilo nel suo complesso senza limitarsi alla prestazione lavorativa.
Un ottimo esempio è l’attenzione rivolta alla diversità e alla disabilità, con l’obiettivo di definire (sia in termini di pensiero sia in termini pratici) una cultura aziendale sempre più in linea con la nuova visione generale della nostra Banca.
Perché sentirsi particolarmente orgogliosi di aver collaborato al progetto Rendere visibile l’invisibile?
Credo che la capacità di aumentare la consapevolezza sulle disabilità invisibili sia un passo importante per il futuro della nostra Banca. Il fatto di agire quale Disability Advocate, come membro attivo del National Working Table of UniCredit (Disability Employee Resource Group) on Invisible Disability, rappresenta un’importante opportunità per agire in prima linea e rivestire un ruolo attivo nella promozione di un cambiamento significativo.
In che modo questo progetto ci ha permesso di realizzare il nostro Purpose: fornire alle comunità che serviamo le leve per il progresso?
Credo che il dialogo e il confronto, dentro e fuori l’azienda, rivestano un ruolo fondamentale nello sviluppo di un ecosistema dinamico di convivenza all’interno delle nostre comunità. È necessario fare in modo che le persone rivestano sempre un ruolo centrale, offrendo loro un sostegno diretto attraverso il programma Welfare Reconnect.